Il ruolo delle arti visive nella cultura italiana

di | 06/14/2019

Le arti visive hanno trovato terreno fertile in Italia fin dall’antichità, per diventare dal Rinascimento in poi la massima espressione dell’arte nostrana e non solo, perché hanno influenzato ogni campo della cultura e della società della Penisola: dai dipinti commissionati da ricchi mecenate fino ad arrivare alle botteghe artigiane, passando dall’arte sacra, senza dimenticare le ville e le abitazioni private, i castelli, i palazzi e tutto il patrimonio architettonico presente sul territorio.

Arti visive, la ricchezza del Bel Paese

I movimenti culturali più interessanti sviluppati nel nostro territorio hanno probabilmente origine precedente rispetto a quello che viene definito mecenatismo dei Papi e dei Principi, ma è da questo momento storico in poi che l’arte italiana si fa conoscere e risplende in tutto il mondo, celebrando i più grandi artisti che ancora oggi rappresentano il massimo nel campo artistico.

Arte e cultura, un intreccio che ha reso grande l’Italia

L’Italia deve gran parte della propria fama nel mondo proprio all’arte visiva, che intrecciandosi alla cultura di un territorio fecondo, ha permesso al nostro Paese di detenere buona parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco: parliamo di più di 50 siti di interesse culturale in una lista di poco più di 1000.

A questi possiamo aggiungere le decine di migliaia di opere d’arte conservate tra collezioni private e musei, circa 40 mila castelli, quasi 100 mila chiese, 36 mila archivi storici e biblioteche, 20 mila paesi di interesse storico e culturale. Un patrimonio unico al mondo.

Che cosa intendiamo con arti visive?

Il campo della arti visive, specie nell’accezione moderna del termine, è molto vasto: definisce tutte le forme artistiche che abbiano come risultato un oggetto visibile. Rientrano nelle arti visive per esempio la pittura, la scultura, la fotografia, ma tale paradigma non ha confini ben definibili: se restano fuori dalla definizione forma artistiche quali la musica e il teatro, altre come l’arte interattiva e il cinema non trovano una precisa collocazione all’interno o all’esterno del termine.

Arti visive a cultura, un binomio più che mai attuale

La cultura moderna, soprattutto ai giorni nostri, è permeata dalle arti visive, così da avere assunto una propria definizione, quella di cultura visiva, la cui importanza possiamo riscontrare a maggior ragione nell’era digitale. Basta pensare alla new media art, probabilmente la forma di arte più diffusa in una cultura, oggi,  guidata dal visuale.

Quando l’arte figurativa diventa arte visiva: l’era del digitale

L’arte contemporanea deve costantemente confrontarsi, fino a unirsi, con le tendenze che la digitalizzazione della realtà ha portato fin dentro le nostre case. Uno degli esempi più semplici, e al tempo stesso più massivi, è quello della fotografia digitale, oppure dei contenuti audiovisivi.

Così l’arte figurativa, nel secolo attuale, è diventata arte visiva, allargando il significato dell’espressione proprio in virtù della necessità di comprendere in questo campo elementi fino ad allora sconosciuti, per esempio la body art, la video art, la land art, l’assemblage e la performance.